Flow to Flow

L’approdo al wild style, massima esperienza del writing, porta Dado a spingersi oltre la dimensione familiare del muro e la tecnica dello spray applicando le basi della disciplina anche ad altri contesti visivi. Con la scultura esce dalla rete strutturale del pezzo per evolvere il proprio stile al di là delle potenzialità grafiche della lettera, progettando nuovi possibili mondi entro e oltre l’universo dei segni. Legno, ferro, cemento e resine. Ma anche polistirolo e filo di lana. Una pratica sperimentata negli anni attraverso la conoscenza dei materiali più diversi e improbabili. E ora la ceramica. Un materiale che concede il minimo margine di errore, e che richiede studio, esercizio, esperienza. Esattamente come il writing.

Quello di Dado con la ceramica è un viaggio a ritroso attraverso le regole di composizione del writing, che parte dalla consapevolezza della raggiunta evoluzione di uno stile personale per ritornare alle fasi iniziali di apprendimento da cui nessun praticante della disciplina può prescindere. Le forme squadrate caratteristiche dello sticksi fondono così a quelle intuitive e curve tipiche del bubble, mentre combinazioni di curve sinuose e spezzate generano esempi di puzzle e combo style. É come se avvenisse quello che in gergo rap si definisce cambio di flow, la variazione di ritmica e cadenza tra un pacchetto di barre e quello seguente. Skill complessa da padroneggiare, il rischio è di incepparsi nella distribuzione delle sillabe sul beat e ritrovarsi poi in anticipo o in ritardo sulla chiusura della rima. Nello studio dei procedimenti di composizione del writing attraverso un materiale come la ceramica ecco che il loop diventa un elemento di raccordo metrico e tonale di fondamentale importanza per riuscire a concatenare le forme in un flow personale e riconoscibile, permettendo di muoversi attraverso una scomposizione di piani e volumi basata su ricorrenze di precisione millimetrica.

Nel writing, tradizionalmente legato alla bidimensionalità del supporto, lo studio della costruzione spaziale del pezzo e della sua funzione (e finzione) volumetrica si sviluppa contemporaneamente a un metodo di composizione del lettering regolato dall’uso di spessori e prospettive che agendo sulle forme stesse generano inclinazioni e torsioni come risultato di un reciproco scambio di valenza significativa tra piano e volume. La rivoluzione immaginifica del writing non si basa solo sull’elaborazione del lettering, ma soprattutto sulla perfetta gestione della relazione tra lo spazio da dipingere e il pezzo che lo occupa. Un concetto che Dado applica alla scultura ceramica, naturale trasposizione tridimensionale del lavoro grafico eseguito sulla lettera: concepita quasi fosse un bozzetto, ne svela contemporaneamente lo studio preparatorio, la composizione dei rapporti tra lettere e forme e di come tali funzioni conducono all’interpretazione del disegno che si materializza in gesto. Attraverso la ceramica Dado non descrive più la forma originaria della lettera ma riesce a restituirne il suono, che scorre su tempi e metriche diverse ma viene catturato nell’istante di un equilibrio compositivo visualmente ritmato. Un ritmo che nel writing non può essere codificato, ma si sente e si percepisce come flow.

Ossani, A. (Cur.). (2020). Flow to Flow.